6:19 Monoline Rectangular Frame

Paola Trevisan

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Presentazione del libro - I prossimi eventi

Book

7 APRILE 2024

COMO

Teatro nuovo di Rebbio

Via Alfonso Lissi, 9

organizza Associazione L.A.N.D.

h 20.30


Book

4 MAGGIO 2024

LANUVIO (RM)

Associazione Casa Gramsci

Via Fratelli Rosselli, 15

organizza ANPI Lanuvio

h 18.00


Archivio di stato di Bologna, carovana di Sinti, 1940.

Il mio ultimo libro

Il libro ricostruisce le persecuzioni contro rom e sinti durante il fascismo, prendendo in considerazione documenti d’archivio, testimonianze e ricerche storico-etnografiche. Il contrasto tra le voci dei sinti e dei rom e il vuoto storiografico sulla loro persecuzione mi ha spinto ad andare in archivio, arrivando ad un’accurata ricostruzione delle diverse fasi delle politiche antizingare del regime fascista. Per comprenderne la portata ne ho analizzato gli antecedenti nel periodo liberale e i prodromi nel secondo dopoguerra.

Il mio ultimo libro


Nell’Italia di fine Ottocento lo “zingaro” era un “vagabondo straniero” a cui era interdetta l’entrata e il transito nel territorio italiano. Dopo la prima guerra mondiale, i respingimenti e le espulsioni diventarono sempre più difficili da attuare, provocando tensioni fra stati confinanti. Il mancato riconoscimento della cittadinanza italiana ai rom e sinti della Venezia Giulia e Tridentina complicò ulteriormente la situazione e, nel gennaio 1938, il capo della polizia Arturo Bocchini emanò contro di loro provvedimenti come il confino di polizia, allontanandoli forzatamente dal confine Nord-orientale.

Rectangle

Anna Poropat condannata dalla commissione provinciale di Pola a cinque anni di confino in Sardegna a decorrere dal febbraio 1938.

Convento di San Bernardino, sede del campo di concentramento di Agnone.

Il mio ultimo libro

Con l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, rom e sinti furono internati nei campi di concentramento (a Boiano e Agnone in Molise e a Tossicia in Abruzzo) o in località apposite da cui non si potevano allontanare. Essi ricevettero un sussidio inferiore a tutte le altre categorie di internati, nonostante l’alto numero di minori presenti, il che rese le loro condizioni di vita ancora più dure.

In seguito all’Armistizio con gli Alleati iniziò l’invasione tedesca dell’Italia e la deportazione verso i campi nazisti. Furono oltre venti i Rom e Sinti di cui è stato possibile ricostruire le vicende, quasi tutti deportati dalla Venezia Giulia a partire dalla primavera del 1944. Fra i luoghi in cui furono deportati ricordiamo Ravensbrück, Bergen-Belsen, Dachau ed Auschwitz Birkenau.


Paola Trevisan

Mi sono laureata in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma con un percorso di studi nel settore demo-etno-antropologico. Dopo le prime ricerche e pubblicazioni nel campo dell’antropologia medica fra i rom a Milano, ho svolto ricerche fra i sinti di Reggio Emilia occupandomi di scolarizzazione, antropologia della scrittura e politiche identitarie (di riconoscimento). Dopo il dottorato presso l’Università di Castellón de la Plana (Spagna), ho unito ricerca etnografica a ricerca in archivio per documentare la presenza di rom e sinti nell’Italia del Novecento. Ho partecipato a diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali sulle persecuzioni fasciste contro sinti e rom, pubblicando diversi libri e articoli. Collaboro con la Encyclopaedia of Nazi Genocide of Sinti and Roma in Europe, diretto da Karola Fings (Research Center on Antigypsism presso l’Università di Heidelbeg).

L’incontro con i Sinti

Nel 2005 pubblico una raccolta di storie di vita i cui autori sono sinti di Reggio Emilia presso i quali ho svolto una ricerca etnografica per più di un anno.


Nella foto mi trovo alla fiera della piccola e media editoria a Roma Più Libri Più Liberi insieme a Vladimiro Torre, uno degli autori del libro Storie e vite di Sinti dell’Emilia.

Archive paper

Il lavoro d’archivio

Passare dalla ricerca etnografica alla ricerca d’archivio ha significato innanzi tutto mettere in relazione i ricordi dei sinti e dei rom con il modo in cui le loro vite furono registrate dalle istituzioni. Cercare gli “zingari” negli archivi richiede una conoscenza storico-etnografica delle reti familiari romaní. Infatti “zingaro” non divenne una categoria amministrativa né durante il periodo liberale né durante il fascismo, per cui bisogna conoscerne i cognomi, le professioni e, più in generale le condizioni di vita, seguendo un procedimento di tipo indiziario.

Il lavoro d’archivio

Gli archivi possono svelare anche il modo in cui sinti e rom cercarono di sottrarsi alle restrizioni e alle misure persecutorie a cui erano sottoposti, da annoverarsi tra le forme di resistenza alle politiche antizingari dello stato italiano. In particolare, la scelta di lavorare sulle persecuzioni fasciste contro rom e sinti è nato dall’incontro con i sinti reggiani che oltre venti anni fa mi hanno accolto nelle loro famiglie chiedendomi di trovare “le carte” che provassero l’internamento dei propri cari a Prignano sulla Secchia, nell’Appennino emiliano. Tale luogo di internamento non era citato in nessun libro sul fascismo, nonostante oltre 80 persone vi condussero una dura esistenza per circa due anni e mezzo. Cosa significava questa mancanza di informazioni? Questo silenzio e questa indifferenza?

Ecco il booktrailer dedicato al mio ultimo libro realizzato da Veneranda Rubeo

I miei scritti - Pubblicazioni principali

  • Trevisan, P. 2023, “Des Camps d’internment pour les Zingari dans l’Italie fasciste (1940-1943). Histoire et mémoire d’une persecution”, in Revue d’Histoire de la Shoah, n.217, Persecution des Roms et Sinti et violences génocidaires en Europe de l’Ouest, 1939-1946, Ilsen About (ed), pp. 81-109.


  • Trevisan, P. 2022, “Under an assumed name. A Croatian Roma Family network between Fascism and post-war order in Italy”, Celia Donert and Eve Rosenhaft (ed.), The Legacy of the romaní Genocide in Europe since 1945, pp. 123-143, Routledge, London.


  • Trevisan, P. 2020, “Austrian ‘Gypsies’ in the Italian Archives: Historical Ethnography on Multiple Border Crossings Starting at the Beginning of the twentieth century”, in Focaal: Journal of Global and Historical Anthropology, 86: 1-14, doi:10.3167/fcl.2020.012806 (on line first, March 2020).


  • Tauber, E., Trevisan, P. eds. 2019, “Archives and Ethnography: intersections in the history and anthropology of Europe’s Sinti and Roma (19 th -21 st centuries)”, La Ricerca Folklorica, 74: 3-114.


  • Trevisan, P. 2017, “‘Gypsies’ in Fascist Italy: from Expelled Foreigners to Dangerous Italians”, in Social History, 42 (3): 342-364, https://doi.org/10.1080/03071022.2017.1327643.


  • Trevisan, P. 2013, “The Internment of Italian Sinti in the Province of Modena during Fascism: from Ethnographic to Archival Research” in Romani Studies, Vol. 23: 139-160.


  • Trevisan, P. 2008, Etnografia di un libro: Scritture, politiche e parentela in una comunità di Sinti, Roma: CISU.


  • Trevisan, P. 2005, Storie e vite di Sinti dell’Emilia, Roma: CISU.